martedì 28 marzo 2017

Recensione Un cameriere solo mio nella mia vita (im)perfetta di Rujada Atzori


Titolo: Un cameriere solo mio: nella mia vita (im)perfetta

Autrice: Rujada Atzori

Editore: Rujada Atzori

Pagine: 101






Elisa ha diciotto anni è una gran voglia d’indipendenza. Figlia unica, di una famiglia benestante, è cresciuta sotto l’ala protettiva dei suoi genitori. Relegata tra istituti privati femminili, convento e casa decide di lasciare l’agio della ricchezza per immergersi nella vita comune.
Seppur risoluta si trova catapultata in un mondo inaspettato. La vita quotidiana è piena di difficoltà a lei sconosciute.
Cucinare, lavare e sistemare la sua roba è un mistero. Come si accende una lavatrice?
Girare una crêpes è arte dei più capaci.
Gli equivoci non tardano ad arrivare ed Elisa ha un disperato bisogno di un cameriere.
In un intreccio leggero, scanzonato e romantico, Rujada Atzori, ci regala una storia che ci farà assaggiare il gusto delle piccole difficoltà quotidiane che diventano piacere quando si mescolano con l’amore e la possibilità di poter scegliere liberamente della propria vita.






Un cameriere solo mio nella mia vita (im)perfetta è un leggerissimo e divertentissimo racconto, che si legge in pochissime ore, (io l’ho letteralmente divorato).
La protagonista è Elisa Iacomini, una giovanissima ragazza di diciotto anni abituata da sempre al lusso, che di punto in bianco, desiderosa di indipendenza, si ritrova a vivere da sola e a doversi occupare per la prima volta in vita sua, di se stessa.
Elisa và via di casa e inizia la sua nuova vita.
Fà conoscenza con il ragazzo che condivide con lei l’appartamento, convinta che sua madre abbia assunto per lei un cameriere personale, tra i due nasceranno vari equivoci…
Elisa si ritrova per la prima volta a dover cucinare, lavare vestiti, stirare e… a fare mille disastri!

Nessun commento:

Posta un commento